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Movimento Partigiano

Si definisce movimento partigiano un insieme variegato di formazioni irregolari armate, composte da parte della popolazione o da settori dell'esercito, che agiscono sul territorio invaso dal nemico, con azioni di guerriglia o di incursione, senza l'intervento o il controllo diretto da parte dello stato. Nella guerra partigiana scompaiono le distinzioni tradizionali tra guerra e pace, militare e civile, fronte e retrovie, legale e illegale. La teoria e la prassi della guerra partigiana ha avuto nel tempo, dalla rivolta spagnola contro Napoleone (1808-1813) alle guerre anticoloniali del Novecento, una sua evoluzione e una profonda trasformazione. Durante la Seconda Guerra Mondiale il termine "partigiano" indicò tutti gli appartenenti ai movimenti di resistenza contro la potenza dell'Asse occupante e i regimi collaborazionisti, quale che fosse la forma della loro organizzazione e della loro attività. In Europa furono attivi soprattutto in Francia, Jugoslavia, Grecia, Polonia, Urss. Contro il Giappone combatterono partigiani in Birmania, Filippine, Malesia, Indocina, Cina, Manciuria, Mongolia. In Italia il movimento partigiano armato si formò nei giorni successivi all'armistizio dell'8 settembre 1943 sulla base della ribellione popolare e fu coordinato attraverso l'attività clandestina dei Comitati di Liberazione Nazionale. Presto si organizzarono formazioni partigiane più solide e più omogenee per indirizzo politico: al Partito Comunista si collegarono le formazioni Garibaldi, al Partito d'Azione quelle di Giustizia e Libertà, al Partito Socialista le brigate Matteotti, alla Democrazia Cristiana, e in genere ai cattolici, le brigate del Popolo e alcune formazioni autonome in Lombardia, Friuli e Val d'Ossola. I partigiani operarono non solo in montagna, ma anche in pianura e nelle città, in Gruppi e Squadre di Azione Patriottica (GAP e SAP) e con numerose iniziative individuali. Nel luglio 1944, con la costituzione del Corpo Volontari della Libertà (CVL), si giunse all'unificazione militare delle forze partigiane e al loro riconoscimento da parte delle potenze alleate e del governo regio. I partigiani cui fu riconosciuta tale qualifica furono 336.516; tra di essi si ebbe un alto numero di vittime (circa 30.000) e di deportati. Bibliografia e approfondimenti:
  • AA. VV., Enciclopedia dell'Antifascismo e della Resistenza, Edizioni La Pietra, Milano 1968;
  • Dizionario di storia, Bruno Mondadori Editore, Milano 1995;
  • M. Rendina, Dizionario della Resistenza italiana, Editori Riuniti, Roma 1995;
  • Enzo Collotti, Renato Sandri, Frediano Sessi (a cura di), Dizionario della Resistenza, 2 voll., Giulio Einaudi Editore, Torino 2001;
  • Santo Peli, Storia della Resistenza in Italia, Giulio Einaudi Editore, Torino 2006.

Approfondimenti al femminile

Se per gli uomini quella di entrare nella Resistenza fu una scelta obbligata, poiché l’alternativa sarebbe stata quella di arruolarsi nell’esercito di Salò; per le donne questa scelta fu assolutamente volontaria. Esse lasciarono i loro doveri di donne e di madri e lottarono per riconquistare la libertà e la giustizia del proprio paese ricoprendo ruoli di primaria importanza.

Il contributo femminile alla lotta di Liberazione fu importante non solo numericamente e per le azioni che le donne svolsero, ma anche per le conseguenze, culturali e sociali prima e politiche poi, che ebbe. L’esperienza resistenziale sarà dunque determinante per le donne italiane che, dal 1945, promuoveranno instancabilmente il loro coinvolgimento attivo nella vita politica del paese per conquistare diritti legali, economici e politici.

Bibliografia e approfondimenti:

  • Anna Bravo, Anna Maria Bruzzone, In guerra senza armi. Storie di donne 1940-1945, Editori Laterza, Roma 1995;
  • Marina Addis Saba, Partigiane. Tutte le donne della Resistenza, Mursia Editore, Milano 1998;
  • Enzo Collotti, Renato Sandri, Frediano Sessi (a cura di), Dizionario della Resistenza, 2 voll., G. Einaudi Editore, Torino 2000;
  • Marina Addis Saba, La scelta. Ragazze partigiane. Ragazze di Salò, Editori Riuniti, Roma 2005;
  • Elena De Marchi, Donne, Fascismo e Resistenza. Un itinerario storico e storiografico, su Casa Editrice Pearson.

Movimento partigiano – Per saperne di più…Approfondimenti al femminile


Fonti
Le fonti correlate a:
Movimento Partigiano
  • home.Mariuccia Nulli la cella del Lager

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