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Nunzia Cavarischia, staffetta partigiana maceratese, racconta due momenti di grande paura durante la sua esperienza partigiana.
Ricorda Nunzia: “A Monastero c’erano anche alcuni slavi, che erano parecchio sbrigativi e dal grilletto facile, e sparavano quindi con estrema facilità. Una volta che andai là per portare un messaggio, mi chiesero la parola d’ordine, che io non conoscevo, e fui minacciata con un mitra. Per fortuna passò di lì un partigiano che urlò: – Matti, questa è la figlia di Nanni (Giovanni Cavarischia, commissario politico del Gruppo “201” Volante, n.d.r.), ma che scherzate? – E mi lasciarono andare. (…)
Nella tarda primavera del 1944 i tedeschi e i partigiani si decisero per una tregua. Erano i tedeschi che l’avevano voluta. Una sera venne Toto (Antonio Claudi, comandante del Gruppo “201” Volante, n.d.r.) a casa nostra a Valcimarra e mi disse: – Nunzia, vai a portare al Caccamo questo foglio, ci troverai un tedesco. – Da Valcimarra a Caccamo sono circa tre chilometri di strada: presi la mia bicicletta, era di notte e dovevo passare davanti al cimitero. Anche a quei tempi si raccontavano le storie dei morti che resuscitano, e anche se non volevo crederci provai una strizza che non vi dico. Fuori all’osteria c’era una di quelle motociclette tedesche con i sidecar: entrai e c’era seduto, solo a un tavolino, un soldato tedesco. Naturalmente non ero a conoscenza del contenuto del messaggio che recapitavo, mi avvicinai, gli diedi il foglio e scappai via, ma questi si alzò e afferrandomi mi disse: – Partigiana? – Ed io risposi: – No. Mi hanno detto solo di portarvi questo foglio… – Quello mi guardò bene e dopo un po’ mi lasciò andare, ripartii di corsa e credo di aver percorso quei tre chilometri volando, con la paura che quello mi corresse dietro”. (tratto da Ricordi di una staffetta, di Nunzia Cavarischia, Capodarco Fermano Edizioni, 2011)
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui Nunzia Cavarischia operò come staffetta partigiana nel maceratese
L’intervista alla sig.ra Nunzia Cavarischia è stata registrata presso la sua abitazione in provincia di Alessandria il 7 marzo 2016