Bice Comparato, di famiglia antifascista, ricorda un episodio di cui fu protagonista: il tentativo di avvisare un giovane partigiano per evitare che fosse catturato dai militari del Battaglione San Marco della Repubblica Sociale Italiana.
Racconta Bice: “Paura ne abbiamo avuta tanta, sì. Li ricordo così, quei mesi. Una volta ero seduta con mia madre sulla porta e vediamo passare un ragazzo e la avverto: “Quello è un partigiano”. Lei mi fa “lascia stare che ci sono i Sammarchi” perché c’erano due infiltrati del battaglione San Marco che giravano lì nei dintorni, e io gli dico “Buttati giù dalle fasce”. Ma il Sammarco esce: “Ragazzo, armi in terra e mani in alto”. Io mi sono nascosta dietro una botte… mi ricordo che lui si chiamava Carlo e che era di Ferrara…”. (tratto da Ci chiamavano libertà. Partigiane e resistenti in Liguria 1943-1945. La parola ridata alle donne, di Donatella Alfonso, De Ferrari, Genova 2013)
La datazione del video fa riferimento agli anni della Resistenza in Italia
L’intervista alla sig.ra Bice Comparato è stata registrata presso la sua abitazione ad Albenga il 18 novembre 2015