no images were found
“28 Aprile 1945
Brutta per me la liberazione!
Il 25 sono rimasto ferito, per lo scoppio accidentale di una bomba. Stavo salendo sul pullman che ci avrebbe trasportato verso il basso, per l’insurrezione. Ero il nono, portamunizioni del mitragliatore del Rosso (il “Rosso di Roncobello”, partigiano dell’86^ Brigata Garibaldi “Issel”, n.d.r.). Davanti a me c’era il Duca, un partigiano di Lodi, che aveva attaccato alla cintola un paio di bombe a mano tipo “Balilla”.
Una, appesa per la sicurezza, si è sbloccata ed, al tonfo a terra, è scoppiata. Io, il più vicino, sono stato colpito da una sventagliata di schegge, fino al ginocchio; il Rosso, peggio, fino ai coglioni, poi altri, ma meno gravemente.
[…] Il 26 sono arrivato a Bergamo in auto. Benché conciato male, stavo in piedi, finché fui messo a letto al “Cappello d’Oro”, requisito dalla Brigata. Ed il giorno dopo, fui spedito all’ospedale. Lì ci sono rimasto un giorno e mezzo, poi, messi i calzoni di uno che stava più male di me, “sten” alla mano, sono uscito. Ora sto abbastanza bene, e finalmente assaporo la liberazione.” (tratto da Giuseppe Giupponi, Da una parte sola. Diario partigiano. Dodici storie, Corponove, Bergamo 2009)
La datazione del video fa riferimento ai fatti qui raccontati
L’intervista al sig. Giuseppe Giupponi è stata registrata a San Giovanni Bianco (BG) il 14 maggio 2014
Bibliografia: Giuseppe Giupponi, Da una parte sola. Diario partigiano. Dodici storie, Corponove, Bergamo 2009