Nunzia Cavarischia, staffetta partigiana maceratese, ricorda il rapporto delle formazioni partigiane marchigiane con gli Alleati e con la popolazione del territorio.
Racconta Nunzia: “A quel tempo si ascoltava clandestinamente Radio Londra, che diffondeva informazioni sulla guerra e sull’avanzata degli Alleati e che incitava alla guerriglia: “colpire e scappare” dicevano. Ma dove andavamo ad ascoltare Radio Londra? A casa del prete. Il prete di Borgiano ci metteva a disposizione la radio e spesso dovevo andare io ad ascoltarla. Quando gli inglesi facevano i lanci dagli aerei, per ogni gruppo c’era un codice e se dicevano: “le ciliegie sono mature”, allora quella notte ci sarebbe stato il lancio.
Non vi dico l’entusiasmo quando sentivo quella frase, correvo da Borgiano a Borgianello urlando: – Ci tocca stanotte!
Se chiudo gli occhi ancora li rivedo, decine e decine di paracadute che cadevano dal cielo e il braccio del pilota inglese che ci salutava dal finestrino dell’aereo.
Ma i lanci iniziarono solo poco tempo prima che arrivassero gli alleati: tutto l’inverno eravamo stati senza armi e senza mangiare. Ci mandavano di tutto: armi, cibo, vestiti, medicine … E parte di tutto questo, quando potevamo, la dividevamo con la popolazione che ci aveva sempre aiutato.
La cosa bella è che noi venivamo sempre ospitati e protetti, anche perché la maggior parte dei partigiani del nostro gruppo proveniva da questi luoghi: in ogni paese c’era uno che aveva il figlio partigiano, un altro il nipote … “ (tratto da Ricordi di una staffetta, di Nunzia Cavarischia, Capodarco Fermano, 2011)
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui avvennero i fatti qui raccontati
L’intervista alla sig.ra Nunzia Cavarischia è stata registrata presso la sua abitazione in provincia di Alessandria il 7 marzo 2016