Luciano Manzi, il partigiano “Francia”, racconta di quando, nel novembre 1944, dopo essere sfuggito al rastrellamento nazifascista nell’Oltrepo pavese, riesce a tornare in Piemonte con alcuni compagni e ad aggregarsi alla 45^ Brigata Garibaldi operante nel Monferrato Astigiano.
Ricorda Luciano Manzi nella sua autobiografia, Una vita per gli ideali di libertà e di socialismo (AGIT, Beinasco (TO) 2003):
“Sulla 45^ Brigata d’assalto Garibaldi Davide Lajolo (“Ulisse”) ha scritto: “Sono ragazzi in gamba che hanno terrorizzato il nemico in tutti i paesi dell’Alto Astigiano, segnando le pagine più eroiche in quel di Scurzolengo e via via attraverso gli altri paesi combattendo per tutte quelle colline. Ogni giorno le loro squadre puntavano su Asti, ogni giorno tornavano con qualche repubblichino al guinzaglio. La chiamavano la Brigata operaia perchè in gran parte era formata da giovani operai di Asti e di Torino.”
Poco dopo il mio arrivo in formazione ero stato nominato vicecomandante del distaccamento Bogliano di Castagnole Monferrato, che arrivò a superare i cinquanta partigiani e “Marco” era il comandante. Eravamo moralmente e sovente anche materialmente sostenuti dalla popolazione della zona. Tra noi partigiani il rapporto era ottimo, si scherzava su tutto, anche sulle cose serie. […]”
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui il Sen. Luciano Manzi ha fatto parte della 45^ Brigata Garibaldi, operante nel Monferrato Astigiano.