Dopo essere stata interrogata presso la Casa del Fascio di Genova dal Vice Federale Alfredo Grazzini, la giovane Concetta Tomanelli viene rilasciata e torna a casa.
A questo punto non ha più dubbi su cosa fare: deve avvertire il fratello Mimmo che la città non è più un posto sicuro per lui, deve rimanere su in montagna con i partigiani. Mimmo, nome di battaglia “Milio”, era già a San Marco d’Urri, in Val Fontanabuona, con la Brigata Matteotti.
Racconta Tina: “Allora la mattina dopo (l’interrogatorio, n.d.r.), alle quattro e mezzo, vado col tram a Bargagli, arrivo all’osteria di Maria, le dico cosa succede e lei mi fa accompagnare da un ragazzo su fino a San Marco. Mio fratello si mette le mani nei capelli … io scendo e al pomeriggio vado in ufficio. Ho detto che al mattino non stavo bene”. (tratto da Ci chiamavano libertà. Partigiane e resistenti in Liguria. La parola ridata alle donne di Donatella Alfonso, De Ferrari, Genova 2013)
È così che Concetta inizia la sua attività di staffetta partigiana.
La datazione del video fa riferimento agli anni della Resistenza in Italia
L’intervista alla sig.ra Concetta Tomanelli è stata registrata presso la sua abitazione a Genova nel giugno 2016