Nel giugno del 1944, in una rocambolesca quanto incosciente azione, Nunzia Cavarischia, staffetta partigiana maceratese, riuscì a fare prigioniero un soldato altoatesino della Wehrmacht, Erich Klemera.
Ricorda Nunzia: “Questo tedesco, al contrario di altri fatti prigionieri, non chiese mai di collaborare con noi. Diceva: – Adesso che vi conosco, vi stimo e vi ammiro, perché voi difendete la vostra patria contro di noi che l’abbiamo invasa. Però siete dei poveri illusi, perché la Germania ha delle armi segretissime che presto userà per vincere la guerra…
A Borgianello scoppiò una bomba: mancava ormai pochissimo all’arrivo degli Alleati e la montagna si era riempita di giovani che volevano tutti diventare partigiani. Preparando le armi, i meno esperti fecero esplodere questa bomba: uno di loro morì e parecchi rimasero feriti, ed Erich in quell’occasione ci aiutò moltissimo nel soccorrerli. (…)
Poi, dopo, con il progressivo avvicinamento degli Alleati ed essendo ormai trascorso tanto tempo dal nostro arrivo a Borgianello, ci spostammo a Serrapetrona, e non potendoci portare dietro il tedesco si decise di mandarlo a Statte, dove don Nicola Rilli si prendeva cura dei prigionieri. Venimmo in seguito a sapere che riuscì a fuggire e a ricongiungersi con i suoi camerati”. (tratto da Ricordi di una staffetta, di Nunzia Cavarischia, Capodarco Fermano Edizioni, 2011)
A distanza di 53 anni, nel 1997, Nunzia ha rincontrato Erich e da allora è nata una profonda amicizia.
La datazione del video fa riferimento alla cattura del soldato Erich Klemera da parte di Nunzia Cavarischia
L’intervista alla sig.ra Nunzia Cavarischia è stata registrata presso la sua abitazione in provincia di Alessandria il 7 marzo 2016