Bice Comparato racconta come ha avuto inizio la sua attività di staffetta partigiana: “C’era questo ragazzo, Pippo (Agostino Parodi, n.d.r.). Lui era di Bastia d’Albenga, del 1921, lavorava nella frutta… Nel ’40 ci siamo conosciuti: io avevo solo quindici anni… poi è andato militare, volevano mandarlo in Russia ma si è inventato dei falsi certificati e si è fatto operare al naso… non c’è andato.
L’8 settembre (1943, Armistizio, n.d.r.) era a Vercelli, è sceso in Liguria, si è nascosto prima a Capruana, su ai monti, poi a Marmoreo, dove ero io. Ed è entrato subito nel CLN di Albenga: ha cominciato a tenere i collegamenti con i paesi, per mettere al sicuro le persone. (…)
Anche io ho cominciato a portare dei biglietti, delle carte. (…) Mi sono messa una soletta nella scarpa, sotto la soletta c’era la carta, e venivo giù con la bici. Ne ho fata tanta di strada!”. (tratto da Ci chiamavano libertà. Partigiane e resistenti in Liguria 1943-1945. La parola ridata alle donne, di Donatella Alfonso, De Ferrari, Genova 2013)
Bice ricorda anche la paura dei rastrellamenti tedeschi.
La datazione del video fa riferimento agli anni della Resistenza in Italia
L’intervista alla sig.ra Bice Comparato è stata registrata presso la sua abitazione ad Albenga il 18 novembre 2015