Arrigo Davoli, giovane testimone della Seconda Guerra Mondiale, ricorda la convivenza con i Tedeschi nella città di Gonzaga dopo l’8 settembre ’43. Il racconto riporta una realtà di pacifica convivenza tra gli abitanti del posto, gli sfollati, i presidi militari fascisti e tedeschi. Dopo la chiusura del campo di Fossoli, a Gonzaga viene istituito un campo di transito prima della deportazione dei prigionieri in Germania. L’unico momento che va a turbare l’equilibrio di questa cittadina è quello della Battaglia di Gonzaga, combattuta nella notte tra il 19 e il 20 dicembre del 44, dove una ventina di partigiani locali aiutati da diverse formazioni emiliane, attaccano contemporaneamente tre presidi nazifascisti lasciando sul campo diverse vittime e provocando la fucilazione di 7 partigiani locali.
Nonostante le difficoltà dell’epoca, il Sig Davoli ricorda Gonzaga come una realtà tranquilla.
La data dell’intervista fa riferimento al periodo che intercorre tra la firma dell’armistizio e il giorno della Liberazione, mesi in cui si organizza la resistenza armata e cambiano le condizioni di permanenza sul suolo italiano, tanto per le truppe tedesche quanto per le istituzioni di regime.