Luciano Manzi, il partigiano “Francia”, ripercorre gli episodi più significativi della sua esperienza partigiana nell’Oltrepo pavese insieme alla 3^ Divisione Garibaldi “Lombardia Aliotta”; ricorda il comandante della divisione, Domenico Mezzadra “L’Americano”, e il comandante del suo distaccamento, Lorenzo Togni “Enzo”; e racconta la quotidianità della vita alla macchia.
Scrive Luciano Manzi nella sua autobiografia, Una vita per gli ideali di libertà e socialismo (AGIT, Beinasco (TO) 2003):
“In formazione la vita era davvero dura, un po’ per il freddo e per il vestiario inadeguato, ma soprattutto per la fame. Eravamo pochi e male armati. La nostra era una banda partigiana costituita da una quindicina di ribelli, quasi tutti renitenti alla chiamata alle armi. All’inizio ci limitammo a compiere azioni militari contro fascisti isolati o piccoli presidi. Le cose cambiarono quando entrammo a far parte della Brigata “Crespi” nel distaccamento di Enzo Togni, […] In seguito la “Crespi” entrò a far parte della 3^ Divisione Garibaldi “Lombardia Aliotta”, comandata da Domenico Mezzadra, detto “L’Americano”: una divisione prestigiosa che sfilò poi a Milano e a cui venne affidato il compito di giustiziare a Dongo i gerarchi fuggiti con il Duce.”
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui il Sen. Luciano Manzi ha fatto parte della 3^ Divisione Garibaldi “Lombardia Aliotta” operante nell’Oltrepo pavese.