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Giuseppe Giupponi, il partigiano “Fuì” della Val Brembana, racconta un difficile momento della Resistenza bergamasca: il rastrellamento nazifascista in Val Taleggio del 26-27 giugno 1944. A questo episodio è legato il ricordo del comandande partigiano Guerino Locatelli, Medaglia d’Argento al Valor Militare.
All’inizio del 1944 la banda di “ribelli” sopravvissuta al rastrellamento di Cantiglio (4 dicembre 1943) si riorganizzò, e nel giro di un paio di mesi fu “promossa” a brigata, la 10^ Garibaldi “Issel”. Comandante era “Gastone” Nulli, ex tenente del controspionaggio, che poté contare anche su una decina di gappisti milanesi, oltre a un distaccamento di Fiamme Verdi, comandato da Guerino “Rino” Locatelli. Meglio armati, i partigiani scesero dalle montagne ed occuparono le popolose contrade della valle. Poi cominciarono a sfidare il nemico con sortite esterne che provocarono la controffensiva nazifascista.
Il 27 giugno 1944 l’intera Valle Taleggio venne messa a ferro e fuoco da un grosso contingente di truppe tedesche e fasciste.
Vari furono gli scontri: al “Buco”, nell’Orrido, dove caddero combattendo “Rino” Locatelli ed Eugenio Manzoni (entrambi Medaglia d’Argento al Valor Militare); nei pressi di Vedeseta dove i soldati tedeschi catturarono cinque partigiani. Furono inoltre uccisi i civili Giovanni Corvini e Lorenzo Rinaldi.
Il grosso della brigata si riorganizzò nella zona Campo di Cespedosio, a monte di Camerata.
La datazione del video fa riferimento ai fatti raccontati
L’intervista al sig. Giuseppe Giupponi è stata registrata a San Giovanni Bianco (BG) il 14 maggio 2014
Bibliografia: Giuseppe Giupponi, Da una parte sola. Diario partigiano. Dodici storie, Corponove, Bergamo 2009