Mario Martinalli, partigiano della Valtellina, racconta il periodo trascorso in Svizzera dal dicembe 1944 alla fine della guerra, dopo che circa 300 partigiani della 55^ Brigata Garibaldi “F.lli Rosselli” e della 40^ Brigata Matteotti erano espatriati il 1° dicembre a seguito di un grosso rastrellamento nazifascista.
Stando alla testimonianza di Mario e di altri suoi compagni, tra cui Angelo Ganzinelli “Gabri”, comandante della “Rosselli”, i partigiani espatriati vennero catturati dalle guardie di confine svizzere e privati delle armi. Poi vennero condotti a piedi a Maloja e da qui a Samedan per la disinfestazione. Successivamente gli uomini vennero smistati in tre campi, Elgg, Murren e Fischenthal. Pur in assenza di gradi, le autorità svizzere cercarono di separare i comandanti dai semplici partigiani. Chi riuscì, lavorò per i contadini della zona: la paga era meno della metà di quello che percepiva un bracciante svizzero, ma era comunque un’alternativa all’inattività del campo. Alcuni partigiani tentarono di fuggire per rientrare in Italia per combattere, ma generalmente furono ripresi dopo poco tempo.
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui Mario Martinalli rimase in Svizzera.