Luciano Manzi, ex partigiano piemontese, ricorda la sua esperienza partigiana nella 3^ Divisione Garibaldi “Lombardia Aliotta”, la brigata operante nell’Oltrepò pavese.
In questa intervista descrive come si svolgevano le azioni di guerriglia partigiana e racconta alcuni episodi: dalla battaglia di Varzi del settembre 1944 contro il Battaglione “Leonessa” della Divisione Alpina “Monterosa” al rastrellamento del novembre 1944 che mise a dura prova le forze antifasciste.
Scrive Luciano Manzi nella sua autobiografia, Una vita per gli ideali di libertà e socialismo (AGIT, Beinasco (TO) 2003):
“… nel luglio del 1944 venne fondata la 3^ Divisione Garibaldi Lombardia con le Brigate “Crespi” e “Capettini”. In settembre, la neonata divisione accorporò anche la Brigata “Matteotti” e la “Pisacane”.
Il 19 settembre del 1944 tutta la 3^ Divisione Garibaldi era schierata attorno alla città di Varzi. Il mio distaccamento venne schierato sul monte Cucco, proprio in alto sul cucuzzolo, sopra il centro della città.
Qui non si trattò più di guerriglia partigiana, ma piuttosto di scontro aperto, frontale, tra un esercito regolare e quello partigiano che, per la prima volta, rischiava grosso. Non si trattava più di imboscate, “mordi e fuggi”, ma di schierare i pochi mezzi e tutte le forze che avevamo per battere l’avversario prima che ricevesse altri rinforzi dai tedeschi. Di fronte avevamo duecentoquaranta alpini della Monterosa, qualche decina di brigatisti neri e qualche tedesco.
[…] Dal 18 al 21 settembre la città di Varzi venne cinta d’assedio con settantaquattro ore di combattimenti ininterrotti. Di giorno, approfittando del fatto che le montagne attorno alla città di Varzi sono brulle e pietrose, gli alpini della Monterosa ci sottoposero a bombardamenti continui a colpi di mortaio.
In uno di questi bombardamenti morì il nostro comandante Enzo Togni, a causa di una scheggia che gli tranciò di netto la carotide. Era vicino a me e morì di colpo, senza un lamento. I bombardamenti sotto i colpi di mortaio sono spaventosi. […]
Il 23 novembre 1944 la repubblica partigiana dell’Oltrepo fu investita da un grande rastrellamento condotto dalla famigerata 64^ Turkestan Division del generale Wlassow, formata da cosacchi del Volga, chirghisi, calmucchi e mongoli, inquadrati nelle SS tedesche con reparti di brigate nere, bersaglieri della Littorio, alpini della Monterosa e marò della San Marco, che attaccarono le nostre posizioni.
Già tre giorni dopo le truppe entravano nelle case. Si sentivano cannonate che echeggiavano sui monti, i partigiani e i civili venivano torturati e impiccati. Ai “mongoli” (la gente li chiamava così) fu concesso di rubare nelle case, violentare le donne e uccidere a loro piacimento. […]”
La datazione del video fa riferimento al periodi in cui il Sen. Luciano Manzi fece parte della 3^ Divisione Garibaldi “Lombardia Aliotta” operante nell’Oltrepo Pavese.