no images were found
no images were found
La campagna in Africa Settentrionale, conosciuta anche come "guerra nel deserto", si riferisce all'insieme delle operazioni militari che ebbero luogo durante la Seconda Guerra Mondiale in Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco tra il 1940 e il 1943, e in cui si confrontarono italiani e tedeschi da una parte e gli Alleati dall'altra.
Forte di quasi 220.000 uomini, ma del tutto impreparato ad una guerra moderna, l'Esercito Italiano di stanza in Libia, al comando del maresciallo Rodolfo Graziani, invase l'Egitto nel settembre 1940 con lo scopo di arrivare ad impossessarsi del Canale di Suez. I 40.000 soldati inglesi presenti sul territorio egiziano si ritirarono senza combattere e si asserragliarono nel campo trincerato di Marsa Matruh.
Dopo questo iniziale successo italiano, nel dicembre dello stesso anno gli Inglesi iniziarono la loro controffensiva che li portò ad occupare l'intera Cirenaica (la parte orientale della Libia). Mussolini chiese allora aiuto ad Hitler che inviò alcuni reparti della Luftwaffe e dell'Afrika Korps al comando di Erwin Rommel.
Dopo una serie di offensive e controffensive in Libia e in Egitto, la decisiva battaglia di El Alamein costrinse le forze italo-tedesche ad abbandonare la Libia per la Tunisia. Nel frattempo lo sbarco di forze americane ed inglesi in Africa nel 1942 determinarono l'anno successivo l'espulsione totale delle forze dell'Asse dal teatro africano.
Il successo nella campagna del Nord Africa segnò la prima importante vittoria di Statunitensi ed Inglesi (con il contributo di contingenti indiani, australiani, neozelandesi e sudafricani) durante la Seconda Guerra Mondiale e il preludio per la successiva Campagna d'Italia (1943-1945).
Bibliografia e approfondimenti: