L'eccidio del Torrazzo fu una
strage nazifascista compiuta il 14 febbraio 1945 a Bagnolo in Piano, in provincia di Reggio Emilia, nel corso della quale furono uccisi dieci civili bagnolesi.
La zona di Bagnolo in Piano, così come tutta la pianura reggiana, era un'area di fervida ed intensa attività partigiana. A scatenare la furia omicida degli uomini della
Brigata Nera di Reggio vi fu infatti la morte, il 10 febbraio, di due bersaglieri dell'esercito repubblichino, uccisi in uno scontro a fuoco con esponenti della
Resistenza locale nella frazione di Pieve Rossa.
All'alba del 14 febbraio alcuni reparti della Brigata Nera di Reggio piombarono sul paese con l'obiettivo di compiere una
rappresaglia esemplare nei confronti della popolazione civile bagnolese. Vennero così prelevati dalle loro case nove esponenti storici dell'antifascismo e della resistenza locale assieme al Commissario Prefettizio Carboni, reggente dell'amministrazione comunale bagnolese.
I dieci prigionieri vennero così portati nella piazza del paese, allineati sotto il Torrazzo e qui giustiziati.
Bibliografia e approfondimenti: