Frazione del Comune di Verghereto, in provincia di Forlì, Tavolicci fu nel luglio 1944 il teatro di uno degli episodi più violenti avvenuti in Romagna durante la Seconda Guerra Mondiale.
In questo piccolo borgo persero la vita 64 civili, tra cui 25 donne e 19 bambini, bruciati vivi da SS italiane perché accusati, secondo le ultime ricostruzioni, di aver nascosto un gran numero di armi e munizioni partigiane. I capifamiglia del paese, dopo essere stati costretti a guardare la morte dei loro cari, vennero torturati e uccisi nei pressi di Campo del Fabbro, a pochi chilometri di distanza.
Bibliografia e approfondimenti:
- Toni Rovatti, Fra politiche di violenza e aspirazioni di giustizia. La popolazione civile italiana vittima delle stragi di Monchio e Tavolicci (1943-1945), Carocci, Roma 2009;
- Luciano Casali, Daniella Gagliani (a cura di), La politica del terrore. Stragi e violenze naziste e fasciste in Emilia Romagna, L'ancora del Mediterraneo, Napoli-Roma 2008;
- Marco Renzi, Tavolicci 22 luglio 1944. Protagonisti e retroscena di una strage nascosta, Il Ponte Vecchio, Cesena 2008;
- AA.VV., 1944 Stragi naziste e fasciste sull'Appennino tosco-romagnolo, Il Ponte Vecchio, Cesena 2003;
- E. Bonali, R. Branchetti, V. Flamini, S. Lolletti, Tavolicci e l'area dei tre Vescovi. Una comunità pietrificata dalla guerra, Il Ponte Vecchio, Cesena 1994.
Eccidio di Tavolicci - Per saperne di più...