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Le Officine Meccaniche Italiane S.A, meglio note come Officine Meccaniche Reggiane, nacquero agli inizi del Novecento e durante la Seconda Guerra Mondiale furono la principale fabbrica di aerei militari in Italia. Per questo motivo fu sottoposta ad un rigido controllo da parte del regime fascista, in quanto azienda strategica sul piano militare.
Ciononostante, all'interno della fabbrica erano presenti molti elementi antifascisti che, fino alla caduta del Fascismo, si erano limitati a far girare alcuni volantini della stampa clandestina.
La mattina del 28 luglio 1943, però, i dipendenti lasciarono i propri posti di lavoro e uscirono nel cortile interno per manifestare la loro ostilità nei confronti della guerra. Intimorito da una massa così grande di persone, il distaccamento di bersaglieri sul posto aprì il fuoco uccidendo 9 operai, tra cui una donna incinta, e ferendone altri.
L'episodio delle OMI Reggiane fu la dimostrazione di quanto fosse ancora lontana la pace.
Bibliografia e approfondimenti: