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Negli ultimi giorni dell'aprile 1945, tra il 26 e il 29, lungo le rive del fiume Taro nel parmense, ebbe luogo una delle rare battaglie campali della Resistenza emiliana, nota con il nome di "sacca" di Fornovo, che vide le forze partigiane impegnate insieme agli Alleati contro le grandi unità della Wehrmacht in ritirata.
Con il termine "sacca" ("kessel", in tedesco) nel linguaggio militare si intende uno spazio entro cui vengono sospinte e accerchiate consistenti forze avversarie, così come accadde ai soldati tedeschi nel corso di quell'ultima ritirata. La "sacca" di Fornovo, infatti, fu il risultato congiunto di una serie di manovre grazie alle quali le brigate partigiane, prima ancora che gli Alleati arrivassero nella valle del Taro, sottoposero le unità tedesche in ritirata a ripetute azioni di guerriglia, impedendo loro di raggiungere il Po e predisporvi un'altra fascia difensiva.
Lo schieramento adottato, approssimativamente sull'asse Noceto-Collecchio, divenne automaticamente il fondo della "sacca", che portò, il 29 aprile 1945, dopo giorni di scontri e trattative, alla resa incondizionata di oltre 15.000 uomini tra soldati tedeschi e militari fascisti.Bibliografia e approfondimenti: