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Fra il dicembre 1920 e il novembre 1924, in meno di quattro anni, i fascisti compirono nella provincia di Reggio Emilia centinaia di atti di aggressione. Si trattava di assalti a camere del lavoro, cooperative, sedi socialiste e comuniste; aggressioni a persone; scioglimenti di amministrazioni comunali; roghi di stampa periodica e libri; devastazioni e saccheggi di case private.
La prima violenza fascista nel Reggiano fu compiuta a Correggio da squadre provenienti da Carpi e Modena e si concluse con il duplice omicidio del ventunenne ex-liceale Agostino Zaccarelli e del capolega sindacale Mario Gasparini.
Tutto avvenne il 31 dicembre del 1920: mentre i socialisti si accingevano a festeggiare con il "veglione rosso" di fine anno la prima vittoria conseguita nelle elezioni comunali, i fascisti, giunti con chiaro intento provocatorio, dopo una serie di bravate, spararono diversi colpi d'arma da fuoco all'interno e all'esterno della cooperativa, uccidendo i due giovani e ferendone altri due.
Il sacrificio di Gasparini e Zaccarelli può essere considerato il primo atto della Resistenza antifascista reggiana. I primi resistenti appartenevano al movimento operaio e alla giovane generazione.
Bibliografia e approfondimenti: