Il rastrellamento del Quartiere Ebraico di Roma, l'antico
Ghetto, avvenne tra il 16 e il 17 ottobre 1943 e fu compiuto dalla polizia tedesca, comandata dal capitano
SS Theodor Dannecker. Vennero catturati, senza alcuna distinzione, 1.259 cittadini ebrei e, di questi, 1.024 furono deportati nei campi di Auschwitz e Birkenau. Ne sopravvissero solo 16; tra di essi, nessuno degli oltre 200 bambini deportati. Fu l'operazione di massa contro gli ebrei italiani più numerosa e violenta tra quelle avvenute in tutta la penisola tra il 1943 e il 1945.
Bibliografia e approfondimenti:
- Renzo De Felice, Storia degli Ebrei italiani sotto il Fascismo. Mussolini e la persecuzione antisemita, G. Einaudi Editore, Torino 1993;
- Michele Sarfatti, Gli Ebrei nell'Italia fascista. Vicende, identità, persecuzione, G. Einaudi Editore, Torino 2000;
- Enzo Collotti, Renato Sandri, Frediano Sessi (a cura di), Dizionario della Resistenza, 2 voll., G. Einaudi Editore, Torino 2001;
- Enzo Collotti, Il Fascismo e gli Ebrei. Le leggi razziali in Italia, Editori Laterza, Roma-Bari 2003;
- Michele Sarfatti, La Shoah in Italia. La persecuzione degli Ebrei sotto il Fascismo, G. Einaudi Editore, Torino 2005;
- Vito Paticchia (a cura di), Percorsi della memoria. 1940-1945 la storia, i luoghi, con la collaborazione di Paolo Zurzolo, Clueb, Bologna 2005;
- sito web 16 ottobre 1943. La deportazione degli Ebrei di Roma.
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