(Schutz-Staffen, squadre di protezione). Attive dall'inizio degli anni '20 come formazione paramilitare di supporto al Partito nazista e dal 1925 responsabili della sicurezza personale di Adolf Hitler, dopo il 1933 le SS ebbero il controllo dei più delicati gangli dell'amministrazione interna del Reich, compresa la polizia e il controspionaggio.
Sebbene all'inizio fossero di modeste dimensioni, le SS assunsero col tempo un ruolo centrale nella vita politica tedesca specialmente dopo il 1929 quando Heinrich Himmler ne divenne il capo.
Nel 1936 lo stesso Himmler operò una fusione tra l'apparato poliziesco e le SS, instaurando un regime di illegalità e di terrore dapprima in Germania e poi nei territori occupati dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Durante la guerra le SS arruolarono migliaia di volontari, anche non tedeschi, arrivando a contare quasi un milione di membri e riuscendo così a formare una quarantina di divisioni combattenti (Waffen-SS). Esse furono il principale strumento di realizzazione dello sterminio degli ebrei e dello sfruttamento spietato delle popolazioni civili in tutta Europa, nonché il braccio armato per combattere il comunismo.
Per tutti questi motivi, alla fine della guerra, il Tribunale Militare Internazionale di Norimberga dichiarò le SS un'organizzazione criminale.
Bibliografia e approfondimenti:
L’organizzazione della concentrazione e della ghettizzazione della popolazione ebraica, il mostruoso processo burocratico della persecuzione, della deportazione e del genocidio, nonché la creazione di un’aristocrazia razziale superiore al resto del popolo tedesco e degna di comandarlo furono sostenute e garantite non solo dal corpo delle SS, ma anche da un vasto gruppo di donne che in diversi modi e a vario titolo appartenevano o lavoravano per loro.
Dalle mogli delle SS alle sorveglianti nei campi, molte donne si schierarono volontariamente dalla parte dei colpevoli, furono per loro compagne solerti e si trovarono ovunque i crimini venissero commessi: come spettatrici, complici, autrici. Come “mogli di rapinatori”, insieme ai loro mariti depredarono la popolazione ebrea e non ebrea dell’Europa orientale; come colleghe di lavoro provvidero a che il sistema di sterminio nei campi di concentramento, negli apparati amministrativi delle SS in Germania e nei territori occupati e nelle case di cura trasformate in fabbriche di morte, procedesse senza intoppi. Come padrone di casa, assicurarono la stabilità dell’ambiente domestico, che doveva offrire rifugio ai mariti dopo il “lavoro” di assassini.
Bibliografia e approfondimenti:
SS Tedesche – Per saperne di più…Approfondimenti al femminile