Raffaello Cei, ex prigioniero di guerra degli Inglesi, ricorda il momento della notizia dell’Armistizio italiano dell’8 settembre 1943 e descrive le conseguenze di quell’evento per i prigionieri, come lui, nei campi del Sudafrica: “Dopo l’Armistizio del 1943, alla presenza di un ufficiale italiano, ci era stata fatta, in modo sintetico, un’analisi della situazione italiana dopo di che ci era stato chiesto di cooperare.
La maggioranza, tra cui io, giudicarono giusto e opportuno accettare quell’invito. Non ci sembrava affatto d’essere dei traditori della patria soprattutto considerando com’erano andate le cose italiane e di quanta inutile retorica aveva circondato gran parte dell’inefficienza del fascismo. Intendevamo essere realisti.
Probabile che molti considerarono la cosa da un punto di vista semplicemente opportunistico, badando soprattutto a una più tranquilla sopravvivenza in prigionia, altri si fecero semplicemente influenzare dai compagni.
Alcuni prigionieri invece, per motivi che ancor oggi rispetto, si rifiutarono di firmare. Rimasero pertanto in campi separati, non uscirono mai, neppure per lavorare nelle fattorie …” (Diciassette, 2008).
La datazione del video fa riferimento al periodo in cui avvennero i fatti qui raccontati
L’intervista al sig. Raffaello Cei è stata registrata presso la sua abitazione a Lucca (LU) il 28 marzo 2013