memorieincammino.it
Testimonianze, documenti, immagini di un'Italia in trasformazione (1922-1945)
Sono presenti 1178 fonti
memorieincammino.it
Testimonianze, documenti, immagini di un'Italia in trasformazione (1922-1945)
Sono presenti 1178 fonti
memorieincammino.it
Testimonianze, documenti, immagini di un'Italia in trasformazione (1922-1945)
Sono presenti 1178 fonti
Memorie in cammino è ottimizzato per una visualizzazine in verticale.
Ti invitiamo a ruotare il dispositivo.

Persone

Home Page   >    Persone    >    Raffaello Cei
Search
Generic filters
Filtra i risultati:

Raffaello Cei
Nato a Lucca (LU)

il   16/10/1920

Raffaello Cei nasce a Lucca il 16 ottobre 1920 in una familgia di tendenze socialiste.

Chiamato alle armi il 4 febbraio 1940, viene inviato per l’addestramento militare alla Caserma Gorizia di Ferrara.

Essendo figlio di un autista, nonostante la giovane età, possiede già una patente di guida, alla quale se ne aggiunge un’altra conseguita durante il servizio di leva. Raffaello ottiene quindi la responsabilità di uno dei due trattori del primo pezzo della quinta batteria di cannoni da 75×27 del Reggimento Artiglieria “Celere”, composto da due gruppi motorizzati, uno ippotrainato e 2 batterie antiaeree con mitragliere da 20 millimetri.

Con l’ingresso dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale nel giugno 1940, il Reggimento Artiglieria “Celere” viene mobilitato e in parte inviato sul fronte jugoslavo.

Raffaello torna a Ferrara dopo 6 mesi e il 3 gennaio 1941 è già pronto per ripartire: il suo gruppo motorizzato viene trasferito a Napoli con destinazione Tripoli, in Libia.

Dal gennaio 1941 partecipa alla campagna italiana in Nord Africa, una serie di offensive e controffensive sulla costa settentrionale in cui si confrontano italiani e tedeschi da una parte, e Alleati dall’altra.

Il 17 gennaio 1942, nella zona tra la località egiziana di Sollum e il Passo di Halfaya, dopo 58 giorni d’assedio da parte dell’esercito inglese, le truppe italiane si arrendono e Raffaello Cei, insieme ai suoi compagni, viene fatto prigioniero dall’VIII Armata britannica.

Trasferito ad Alessandria per la disinfezione e la registrazione della Croce Rossa, Raffaello inizia da quel momento un viaggio che dalla costa settentrionale africana lo porta fino in Sudafrica, nel campo per prigionieri di guerra di Pietermaritzburg dove, addetto alla mensa, rimarrà fino alla fine del conflitto.

Conclusa la Seconda Guerra Mondiale, le operazioni di rimpatrio in Italia per gli oltre 90.000 prigionieri procedono con estrema lentezza e Raffaello riuscirà a tornare a casa solo all’inizio del 1947: imbarcato da Durban in gennaio, sbarca a Napoli il 17 febbraio 1947.

Bibliografia e approfondimenti:

  • Raffaello Cei, Diciassette. Le memorie di un caporale del 2° Reggimento Artiglieria “Celere” addetto al trasporto di un cannone caduto prigioniero degli Inglesi in Africa, durante il conflitto mondiale, pubblicato dall’autore, 2008.

Fonti
Le fonti correlate a:
Raffaello Cei

Fonti
Extra

Naviga in memorieincammino.it

Tutte le pagine che navigherai le ritroverai in quest'area.

Memorie in cammino