Luciano Manzi, ex partigiano, ricorda gli anni della sua infanzia vissuti a Parigi, in Francia, dove si era trasferito nel 1924 con i genitori nel tentativo del padre Mario di sfuggire alle persecuzioni del regime fascista.
Scrive nella sua autobiografia Una vita per gli ideali di libertà e socialismo (AGIT, Beinasco (TO) 2003):
“Dell’infanzia a Parigi ricordo bene la scuola, la grande città, il mio quartiere, ma soprattutto la strada. In ogni strada i ragazzi si organizzavano in bande, costituite sia da francesi che da stranieri di tutte le razze. Tra noi solitamente non c’era razzismo, ma quando si litigava l’insulto peggiore che i francesi ci lanciavano era: «Sale maccaroni, va dans ton pays» (Sporco italiano, vai al tuo paese). Ma erano momento di breve durata: si ritornava presto amici come prima, anche perché nella mia classe eravamo per metà stranieri.
[…] Il 1° maggio partecipavo con mio padre alla sfilata nel corteo degli italiani e la festa durava tutto il giorno.
La mia vita era sulla strada, come quella di tutti i ragazzi di allora, ma la sera eravamo tutti puntuali a casa prima dell’arrivo dei rispettivi padri.”
La datazione del video fa riferimento agli anni in cui Luciano Manzi visse con la sua famiglia a Parigi, in Francia.