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Mario Candelari, bersagliere originario di Langhirano (PR), catturato dai tedeschi dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, scrive alla famiglia dal campo di raccolta soldati di Mantova per informare i genitori della sua condizione di prigioniero e per avvisarli del possibile trasferimento in Germania.
A differenza della cartolina del 24 settembre 1943, spedita a mezzo posta, la lettera del 18 settembre fu consegnata ad una signora di Parma che accettò l’incarico di portarla alla famiglia di Mario. Proprio per questo motivo, la lettera non fu sottoposta al vaglio della censura fascista, come era solito per la corrispondenza dei militari, e quindi Mario poté scrivere le sue opinioni contro i tedeschi e chiedere aiuto alla mamma per fuggire dal campo.
Nella lettera del 18 settembre 1943 si legge:
“Mantova 18-9-’43
Cari Genitori,
per mezzo di una signora di Parma che è venuta qui a trovare suo fratello vi faccio sapere le mie notizie. Ti dirò che mi trovo in un campo di concentramento qui a Mantova. Io di salute per il momento sto benissimo e così spero sarà di voi che da tempo non ho più notizie. Qui la vita è bruttissima e specialmente per la fame, ma speriamo in Dio che presto ci venga a liberare da questi delinquenti che ci trattano a colpi di rivoltella. Mamma se riuscirai a ricevere la mia lettera, cioè questa, fammi dire subito una messa e pregate per me. Se avete l’occasione di qualcheduno che venisse a trovare i suoi, perché sono assieme a Gemore, Lori e tanti altri qui vicino, mandatemi da mangiare e i panni da borghese con le scarpe che tanti riescono a scappare. Mamma so il dispiacere che tu provi ora per me ma abbi sempre fede e speranza e vedrai che arriverà anche quel giorno che ti rivedrò. Mamma mi raccomando di essere sempre su col morale che tuo figlio nonostante quel che passa è sempre allegro. Ora vi saluto tanto tutti e nonna. Ricevete baci dal vostro Mario. Cara mamma sii sempre allegra. Mamma mi ero dimenticato di dirti che ci dicono sempre di mandarci in Germania e se fosse vero farò in modo di fartelo sapere. Saluti agli amici tuo Mario. E Licinio è a casa?”.
Nella successiva cartolina si legge:
“Mantova 24-9-’43
Cara mamma sono partito da Mantova ma non so per dove, forse a Peschiera, appena arrivato te lo farò sapere se posso. Mi raccomando di fare tutto per farmi venire a casa. Saluti cari e baci. Tuo Mario Candelari”.