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Lotte Dann Treves racconta che abitava in una casa con giardino e l’ingresso principale dava sulla strada, quindi durante il periodo nazista lasciavano il cancellino, che dava nel giardino, aperto cosi che chi avesse voluto andare a trovare i suoi sarebbe potuto passare più inosservato.
Racconta poi che dopo la morte di uno zio ricco avevano ereditato alcuni quadri e ritratti fiamminghi e per non pagare un sovrapprezzo li avevano appesi insieme alle foto di famiglia ebree cosi i nazisti glieli lasciavano tenere pensando fossero di poco valore.
L’intervista alla sig.ra Lotte Dann Treves è stata registrata nella sua abitazione di Roma il 13 luglio 2016