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Giuseppe Giupponi, il partigiano “Fuì” della Val Brembana, ricorda e racconta con commozione il momento in cui, per nascondersi dai fascisti che ormai avevano scoperto il suo ruolo di staffetta partigiana, decide di salire in montagna ed unirsi all’86^ Brigata Garibaldi “Issel”, con l’approvazione del comandante Davide Paganoni.
Scrive del suo diario partigiano Da una parte sola (Corponove, Bergamo 2009):
“12 Marzo 1945
Vado anch’io in montagna.
Stamane alcuni militi repubblichini, hanno fermato il treno a San Pellegrino, in cerca di un certo “Fuì”. Più tardi sono andati al Liceo.
Quel caro prof. Colombo era riuscito, con l’aiuto del piccolo Monzani, a farmelo sapere. Da qui la mia decisione.
Mia madre piange ed implora che rimanga a casa, che le cose, magari, si potrebbero mettere a posto. Mio fratello, invece, pensa che ormai sia troppo pericoloso per me rimanere in paese.
Il babbo mi ha allungato cento lire e mi ha stretto forte il braccio.
Sono arrivato a Sottochiesa un po’ a piedi un po’ con il carretto del Bianco.
Paganoni, che ho trovato all’albergo Cacciatori insieme al Camillo di Cusio, mi ha fatto cera, ma non so se sia molto contento per via della mia età (ho compiuto 15 anni a dicembre).
Ho trascorso la prima notte in una stalla, con il fieno che puzzava di benzina, della Valle Asinina. Il giorno dopo, di presto mattino, sono salito fin su alla terza baita del Cancervo (1.600 mt.)”.
La datazione del video fa riferimento ai fatti raccontati
L’intervista al sig. Giuseppe Giupponi è stata registrata a San Giovanni Bianco (BG) il 14 maggio 2014
Bibliografia: Giuseppe Giupponi, Da una parte sola. Diario partigiano. Dodici storie, Corponove, Bergamo 2009