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Vilma Braini racconta il suo arrivo nel campo di concentramento di Bergen Belsen, dove ha dovuto spogliarsi e rivestirsi dopo la doccia con quello che trovavano.
Ricorda il suo numero 36848, che dovevano imparare a memoria in tedesco, che serviva per essere chiamati quando dovevano andare a fare le pulizie del lager.
Racconta che appena arrivate non capivano cosa ci fosse sul terreno su cui stavano camminando, pensavano fosse polvere poi hanno capito che era cenere, di fatti l’inceneritore a Bergen Belsen gli ultimi mesi ardeva giorno e notte.
L’intervista alla sig.ra Vilma Braini è stata registrata nella sua abitazione di Gorizia il 7 luglio 2016