“Le mie condizioni erano sempre più misere, se avessi avuto uno specchio per potermi vedere penso che non mi sarei riconosciuto. Decisi di andarmene anche io, perché per loro ero diventato un peso, era un rischio, ma non mi restava altro che arrendermi ai tedeschi, con il terrore di essere ucciso; ma tentai, perché sapevo che ormai la mia sorte era segnata, per bene che mi fosse andata sarei morto di fame”.
Furono queste le motivazioni che spinsero il giovane soldato italiano Secondo Gatti, sbandato sulle montagne albanesi dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, a presentarsi al posto di blocco tedesco nei pressi di Valona e consegnarsi nelle mani del nemico nella speranza di sopravvivere.
La datazione del video fa riferimento ai fatti raccontati.