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Olga Neerman, ebrea di Venezia, nascosta con la famiglia sull’Altopiano di Asiago, ricorda la mattina in cui nel paese di Gallio giunse la notizia della liberazione di Roma.
Racconta Olga nella sua autobiografia, Ebrei per caso (Stamperia Cetid, Mestre-Venezia 2012):
“All’alba di un giorno di giugno udii un insolito vociare provenire dalla piazza del paese. Dischiusi con cautela la finestra e attraverso uno spiraglio cercai di sbirciare che cosa stesse succedendo. Il cuore mi sobbalzò in petto.
Un buon numero di “repubblichini”, armati di tutto punto, e un manipolo di soldati ucraini al comando di due ufficiali tedeschi, sostavano davanti la macelleria occupando lo spazio fino alla scalinata della chiesa. […]
In quel momento avevo riconosciuto due fratelli ventenni del Lido, fascisti sfegatati che stavano impartendo ordini ad altri giovanissimi camerati. Se fossero entrati in casa o semplicemente rimasti in paese, i due ci avrebbero indubbiamente riconosciuto.
Quando non eravamo “nemici” giocavamo spesso con loro, organizzavamo la caccia al tesoro lungo la spiaggia, (…), ci scambiavamo il panino con la marmellata dopo il bagno di mare. E ora eravamo gli uni contro gli altri.”
La datazione del video fa riferimento ai fatti raccontati
L’intervista alla sig.ra Olga Neerman è stata registrata a Mestre (VE) il 23 ottobre 2013