Comune toscano, capoluogo della provincia omonima, Pistoia si trova al limite settentrionale della pianura dell'Ombrone pistoiese, compresa fra l'Arno a sud, il Monte Albano a ovest e le pendici dell'Appennino a nord e ad est. L'abitato è costituito da un nucleo più antico racchiuso entro il perimetro delle mura medievali e da numerosi sobborghi sviluppatisi al di fuori delle mura a partire dalla seconda metà del XIX secolo. La città è inoltre posta in corrispondenza dei limiti nord-occidentali in una vasta area metropolitana che comprende anche Firenze e Prato. Fino agli anni Trenta, prima che fosse costruita la direttissima Firenze-Bologna, Pistoia aveva una posizione strategica nelle comunicazioni in quanto situata al termine della ferrovia Porrettana, che allora costituiva il più importante valico esistente tra nord e centro Italia. Proprio per questo nel 1922, nei giorni della Marcia su Roma, la stazione ferroviaria fu presa sotto controllo da parte degli squadristi pistoiesi dal 26 al 29 ottobre allo scopo di coprire le spalle alle colonne fasciste che si dirigevano su Roma, mettendole al sicuro nei primi incerti momenti della proclamazione dello stato d'assedio. Sotto il regime fascista, poi, nel 1927 Pistoia divenne una delle nuove Province istituite dal duce. Nonostante queste premesse, la città sviluppò un'opposizione alla dittatura fin dai primi anni Venti: la presenza di due grossi stabilimenti industriali, le Officine Meccaniche San Giorgio e la Società Metallurgica Italiana, entrambe collegate alla produzione di materiale bellico, fu condizione per la sopravvivenza di un'opposizione socialista prima, e comunista poi, che, pur fra mille difficoltà, continuò ad operare in collegamento con gli altri centri regionali. Nelle campagne circostanti, invece, fu forte il movimento cooperativo cattolico. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, dopo la caduta del Fascismo il 25 luglio 1943, la mattina del 26 luglio si svolsero le prime manifestazioni di protesta e nel successivo periodo si iniziarono a compattare i vari movimenti di opposizione presenti sul territorio. Caratteristica tutta pistoiese fu la presenza di un folto gruppo di comunisti libertari di ispirazione anarchica. Già l'8 settembre 1943 si ebbero i primi scontri in città fra gruppi di cittadini e milizia fascista e il 12 i tedeschi, occupata la città, eseguirono la prima strage di civili inermi fucilando 6 persone, tra cui una donna, in una piazza cittadina. Tutto questo contribuì ad accelerare la formazione dei primi gruppi di Resistenza armata e a rinsaldare il nucleo iniziale del futuro CLN. Tre furono le principali squadre partigiane operanti a Pistoia e in provincia:
Bibliografia e approfondimenti: