Comune emiliano in provincia di Reggio Emilia, Cavriago sorge nella Pianura Padana, ad 8 km a sud-ovest del capoluogo provinciale. Centro dalle forti tradizioni socialiste e cooperativistiche, Cavriago assistette alle prime avvisaglie della conquista fascista nel 1921 quando i locali della cooperativa di consumo furono perquisiti e il 1° maggio l'anarchico Primo Francescotti e il cattolico Stefano Barilli furono uccisi da una squadra fascista. Dopo questi fatti molti oppositori emigrarono ad Argenteuil, alle porte di Parigi, dove dettero vita al sogno di costruire una società comunista fatta di lavoro e di libertà, punto di attrazione per molti esuli antifascisti che si mobilitarono per la guerra di Spagna e, dopo l'8 settembre 1943, per la Resistenza in Italia. Tra questi, Angelo Zanti che, rientrato in paese, divenne un punto di riferimento per la Resistenza nel Reggiano. Nell'estate del 1944 fu nominato ufficiale di collegamento tra il comando di piazza di Reggio Emilia, le formazioni di montagna e il comando militare regionale sotto il nome di battaglia "Amos". Catturato dai nazifascisti, fu ferocemente torturato a Villa Cucchi, condannato a morte e fucilato il 13 gennaio 1945 nella caserma Zucchi di Reggio. Il suo nome venne dato alla 76^ Brigata Garibaldi SAP, operante nel Reggiano. Nel corso dell'occupazione tedesca, inoltre, Cavriago fu uno dei centri della provincia maggiormente colpiti dai bombardamenti; tuttavia, il paese accolse numerosi sfollati dalla città, tra cui Nilde Iotti, comunista, nel 1946 prima donna eletta nell'Assemblea Costituente, e Giuseppe Dossetti, popolare, presidente del CLN provinciale, anch'egli eletto nell'Assemblea Costituente; entrambi saranno membri della "Commissione dei 75" incaricata della stesura della Costituzione. Altra personalità legata a Cavriago è Luigi Reverberi, il generale che guidò gli Alpini nella ritirata di Nikolajevka durante la Campagna di Russia. Arrestato dai tedeschi a Bressanone nella notte tra l'8 e il 9 settembre 1943, fu deportato nel campo di concentramento per ufficiali di Posen, nella Germania orientale, e finì la guerra in mano ai russi. Venne rimpatriato nel settembre 1945.
Bibliografia e approfondimenti: