Per madrina di guerra si intende una corrispondente epistolare, nata per dare supporto morale ai soldati al fronte tramite un rapporto scritto di intima conoscenza.
Ampiamente diffusa sia durante la Prima Guerra Mondiale che nelle campagne militari fasciste degli anni '30, la pratica del madrinaggio venne supportata e sponsorizzata dal Regime soprattutto negli anni del secondo conflitto mondiale, in cui per certi versi fu strumentalizzata al fine di trasmettere ideali e valori consoni alla linea del PNF. Le giovani donne, più o meno dell'età dei soldati, furono incoraggiate (a volte anche obbligate) dalle organizzazioni femminili fasciste, e non solo, a svolgere questa "importante missione": un'opera assistenziale e, allo stesso tempo, una strategia di sopravvivenza per entrambi i protagonisti.
Con l'acuirsi del conflitto, però, si registrò un cambio di rotta nelle intenzioni delle istituzioni fasciste, poiché le informazioni scambiate all'interno delle lettere stesse iniziarono ad essere considerate pericolose e troppo veritiere dal Regime, che ne decretò la censura e il sequestro a scopi preventivi. Figliocci e madrine continuarono tuttavia le loro relazioni, inventando linguaggi cifrati per eludere i controlli.
Bibliografia e approfondimenti: