Bibliografia e approfondimenti:
Massaia sobria e attenta, moglie forte e madre prolifica fu l’ideale femminile perseguito dal Fascismo e su cui il regime basò l’educazione delle bambine.
Furono create strutture associative femminili analoghe a quelle maschili, che vennero poste sotto il controllo dell’Opera Nazionale Balilla dal 1929. Ai tradizionali lavori manuali, come corsi di taglio, cucito, ricamo, igiene, pronto soccorso, puericultura, economia domestica, furono affiancate anche attività ginniche, ludiche e culturali.
Paradossalmente, per formare la futura donna fascista il regime mise in atto un sistema di organizzazione delle donne che finì per lanciare alle nuove generazioni un messaggio decisamente contraddittorio. Da un lato, esse furono invitate fin da piccole a prendere come esempio Rosa Maltoni (la madre del Duce, morta nel 1905), “donna all’antica” disposta a realizzarsi completamente nella maternità. Nello stesso tempo, alle giovani furono offerte varie occasioni di socializzazione, che offrirono loro inaspettate e inedite occasioni di libertà.
Bibliografia e approfondimenti:
Gioventù Italiana del Littorio – Per saperne di più…Approfondimenti al femminile