La Geheime Staatspolizei (Polizia segreta di Stato), comunemente abbreviata in Gestapo, era la polizia politica del Terzo Reich, uno degli strumenti più efficienti e temibili del potere hitleriano.
Istituita il 26 aprile 1933 da Hermann Göring, allora Ministro degli Interni della Prussia, ebbe compiti locali contro gli elementi di sinistra della Pubblica Amministrazione e i suoi membri erano per la maggior parte reclutati tra gli ufficiali di carriera della polizia.
Nel 1936 fu inquadrata nel nuovo Ufficio Supremo per la Sicurezza del Reich, controllato dalle SS, e passò alle dirette dipendenze di Heinrich Himmler (poi di Reinhard Heydrick e dal 1943 di Ernst Kaltenbrunner).
Il ruolo della Gestapo era quello di investigare e combattere "tutte le tendenze pericolose per lo Stato". Aveva autorità di investigare sui casi di tradimento, spionaggio e sabotaggio, oltre ai casi di attacchi criminali al Partito Nazista e allo Stato. Le sue azioni non erano limitate dalla legge o soggette a revisione giudiziaria. Il potere della Gestapo più spesso abusato era lo Schutzhaft o custodia protettiva, di fatto il potere di imprigionare chiunque senza procedimento giudiziario, solitamente nei campi di concentramento. Le persone imprigionate dovevano addirittura firmare il loro Schutzhaftbefehl (il documento che dichiarava che la persona veniva imprigionata). Normalmente la firma veniva estorta con la tortura.
Durante la Seconda Guerra Mondiale la Gestapo si espanse fino ad un organico di 45.000 unità. Essa aiutò nel controllo delle aree occupate dell'Europa e era incaricata di identificare ebrei, socialisti, omosessuali e altri, per il trasporto nei campi di concentramento, finendo per rivestire un potere tanto vasto da essere incontrollabile.
Al Processo di Norimberga, svoltosi tra il 20 novembre 1945 e il 1° ottobre 1946, l'intera organizzazione fu inquisita e condannata per crimini contro l'umanità.
Bibliografia e approfondimenti: