Pippo era il soprannome dato dalle popolazioni dell'Italia settentrionale agli aerei di caccia notturna che compivano incursioni solitarie dall'autunno del 1943 in poi. Ancora oggi questi aerei sono circondati da un'aura misteriosa, dal momento che non v'è traccia nei registri militari delle squadriglie, né ci sono documenti storici ufficiali .
Di certo si sa che si trattò di voli notturni intimidatori della durata di poche ore, che erano affidati ai piloti della RAF e che operavano in cinque coppie, suddivise fra Liguria, Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Scopo di tali incursioni era probabilmente quello di ostacolare le operazioni tedesche notturne, di mantenere uno stato di allerta costante e di mettere alla prova la capacità della RSI di mantenere l'ordine.
Bibliografia e approfondimenti:
- Amos Conti, Michele Becchi, 22.000 bombe su Reggio Emilia. Bombardamenti alleati e vita (e morte) quotidiana 1940-1945, Istoreco Reggio Emilia, Edizioni Diabasis, Reggio Emilia 2009;
- Antonio Quatela, Pippo vola sulla città. Ricordi e testimonianze di bambini e ragazzi milanesi tra fascismo, guerra e Resistenza, U. Mursia Editore, Milano 2012.
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