Dopo la Prima Guerra Mondiale la città di Piazza Armerina fu caratterizzata soprattutto dalle lotte dei contadini per l’occupazione dei grandi feudi. Alla vigilia della Marcia su Roma anche qui fu aperta una sezione fascista e durante il periodo del regime diversi antifascisti piazzesi furono condannati dal Tribunale Speciale fascista. Dal 1903 al 1941 fu Vescovo di Piazza Armerina Mario Sturzo, fratello di Luigi, antifascista, filosofo, scrittore, cui il Vaticano impose il silenzio. Probabilmente è a causa della presenza del vescovo antifascista che nel 1926 Mussolini istituì la nuova provincia scegliendo come capoluogo Enna e non Piazza, che dal 1812 era sede di Sottoprefettura. Ricordiamo inoltre il meccanico piazzese Calogero Minacapilli, condannato nel 1928 a quattro anni e quattro mesi di reclusione. Più tardi altri piazzesi pagarono con la vita la loro opposizione al fascismo, tra i quali il maestro Salvatore Principato, che fu rappresentante del Partito Socialista nel CLN, operò con Antonio Greppi e Ferruccio Parri e fu fucilato dai fascisti in Piazzale Loreto nel 1944. Il ventennio fascista fu un periodo di decadenza per la città di Piazza Armerina, che vide accelerare un flusso migratorio che ridusse di molto la popolazione. Al centro di questo periodo la grave crisi economica del 1929, che prostrò anche l’economia locale con il fallimento soprattutto della Banca Popolare Cattolica. Dopo tre anni dall'ingresso dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale, nel 1943 i piazzesi accolsero con sollievo le truppe canadesi, anche se i disagi economici della città non diminuirono, soprattutto a causa della chiusura delle miniere di zolfo, fonte di lavoro per molti dei suoi cittadini. Non bisogna dimenticare, infine, i molti piazzesi che parteciparono con il loro eroismo, con il loro martirio, con il loro contributo di sangue di vita alle tristi vicende della guerra, e che contribuirono così alla nascita di una società libera dalla tirannide e fondata sui grandi principi della democrazia. Bibliografia e approfondimenti: