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Lidia Menapace
Nata a Novara (NO)

il   03/04/1924

Lidia Brisca Menapace nasce a Novara, il 3 aprile 1924. La madre è una “ragazza emancipata d’inizio Novecento”, così si autodefiniva, e suo padre un geometra “illuminista senza saperlo”, che portava le figlie bambine a visitare città d’arte.

Giovanissima, Lidia prende parte alla Resistenza partigiana come staffetta, ottenendo il grado di sottotenente che rifiuterà nel dopoguerra, assieme al riconoscimento economico: non ha fatto la guerra come militare e ciò che ha fatto non è monetizzabile.

A soli 21 anni consegue la laurea col massimo dei voti in Letteratura italiana all’Università Cattolica di Milano, e si impegna nei movimenti cattolici, in particolare nella FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), e successivamente nella Democrazia Cristiana.

Nel 1964 si trasferisce a Bolzano, dopo il matrimonio con il medico trentino Nene Menapace, ed è la prima donna eletta nel Consiglio Provinciale di Bolzano e anche la prima donna ad entrare nella Giunta provinciale come assessora alla Sanità, sempre in quella legislatura.

Insegna all’Università Cattolica ma le costano la carriera le sue dichiarazioni di marxismo e la partecipazione alla fondazione del quotidiano Il Manifesto (1969), sul quale scriverà regolarmente fino alla metà degli anni Ottanta.

Nel 2006 è eletta al Senato nelle liste di Rifondazione Comunista. Dall’aprile 2011 è entrata a far parte del Comitato Nazionale ANPI.

Bibliografia e approfondimenti:

  • Lidia Menapace, Io, partigiana. La mia Resistenza, Piero Manni Editore, San Cesario di Lecce (LE) 2014;
  • Lidia Menapace, Canta il merlo sul frumento. Il romanzo della mia vita, Piero Manni Editore, San Cesario di Lecce (LE) 2015.

Fonti
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