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Giorgio Leone Diena
Nato a Torino (TO)

il   22/07/1920

Morto a Torino (TO)

il   19/05/2013

Di famiglia antifascista, Giorgio Leone Diena nasce a Torino il 22 luglio 1920.

Nel 1941, mentre è studente al Politecnico di Torino, viene espulso dall’università perché dichiarato di razza ebraica: suo padre, infatti, è il medico ebreo David Giuseppe Diena, mentre la madre – Elettra Bruno – è cattolica. 

Il 2 gennaio del 1942 Giorgio viene arrestato e incarcerato alle “Nuove” con l’accusa di “disfattismo politico in tempo di guerra”. Scagionato, torna libero il 5 gennaio.

Nel settembre del 1943, subito dopo l’Armistizio, mentre è ancora studente di ingegneria, raggiunge la Val Pellice e, insieme al fratello minore Paolo, che studia medicina, si unisce alle prime bande partigiane di Giustizia e Libertà.

Con il nome di battaglia “Giorgio Sala”, diventa comandante di distaccamento in Val Pellice. Nell’inverno del 1944 si sposta in val Chisone, e di qui in Val Varaita, dove Giorgio rimane fino all’estate del 1944 al comando di una compagnia del Genio. In seguito, dopo un breve passaggio in Francia, rientra in Italia e si unisce alla 2^ divisione GL del Cuneese, diventandone commissario di guerra. Ha partecipato, tra gli altri, agli scontri con i tedeschi al Ponte dei Chabriol (dove morirà il cugino Sergio Diena), e all’assedio vittorioso della caserma di Bobbio.

Il fratello Paolo verrà ucciso dai tedeschi l’11 ottobre del 1944; il padre, il dottor Giuseppe Diena, morirà invece nel lager di Flossenburg dove era stato deportato dopo l’arresto avvenuto il 29 agosto del 1944. Una lapide posta nell’atrio della loro abitazione di via Mazzini 12 a Torino ricorda il sacrificio della famiglia Diena.

Dopo la Liberazione, Giorgio Diena è stato attivo nel Partito d’Azione sino al suo scioglimento. Laureatosi in Ingegneria, diventa dirigente della Olivetti, lavorando a Ivrea, Napoli e Massa Carrara. Nel 2004 è stato tra i firmatari dell’appello (accolto) che le forze democratiche avevano rivolto al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per il ripristino dei fondi per la commemorazione del Sessantesimo anniversario della Liberazione.

Bibliografia e approfondimenti:


Fonti
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