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Isole Dahlak (ERITREA)

Arcipelago del Mar Rosso presso la costa eritrea, le Isole Dahlak sono situate di fronte alla città portuale di Massaua. Sono circa 126 tra isole e scogli, basse, sabbiose e disabitate, eccetto le due maggiori: Dahlak Kebir e Norah. Nel 1885 l'arcipelago fu occupato dall'Italia che si era poco prima insediata a Massaua. Gli italiani diedero impulso alla pesca e nel 1921 utilizzarono le rocce delle isole per la ricostruzione della città di Massaua distrutta da un terremoto. Nel 1887 fu aperto un campo di concentramento sull'isola di Nocra che divenne il più grande campo di prigionia italiano nella Colonia Eritrea e dal 1936 nell'Africa Orientale Italiana. Famoso per le dure condizioni cui erano sottoposti i detenuti, il carcere ospitò criminali comuni e, dal 1889, anche detenuti politici, ovvero capi di tribù o gregari che non accettavano il colonialismo italiano; spie o presunte spie in favore degli etiopi; e agitatori, maghi e indovini che predicavano la fine del dominio italiano. La Seconda Guerra Mondiale interessò le Dahlak solo marginalmente con alcune azioni di marina o di difesa costiera degli italiani contro navi inglesi. Nel 1941 gli italiani, per proteggere Massaua da un possibile attacco via mare, installarono posizioni di artiglieria su molte isole. Fu tutto inutile perché gli inglesi conquistarono l'Eritrea via terra e, arrivati a Massaua nell'aprile del 1941, occuparono le isole Dahlak liberando anche i prigionieri detenuti a Nocra. Due navi, i cacciatorpedinieri Pantera e Tigre, ora relitti in fondo al mare, vennero autoaffondate il 3 aprile 1941 dagli italiani per impedire che cadessero nelle mani degli Inglesi.

Bibliografia e approfondimenti:


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Isole Dahlak (ERITREA)

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