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Piera Vitali
Nata a Settimo Milanese (MI)

il   19/12/1923

Piera Vitali nasce a Settimo Milanese, in provincia di Milano, il 19 dicembre del 1923. Dopo qualche anno si trasferisce con la famiglia a Sottochiesa di Taleggio, in provincia di Bergamo.
Gli anni della sua gioventù sono segnati dalla Seconda Guerra Mondiale quando, appena ventenne, entra nella Resistenza come staffetta delle squadre partigiane che operano in Val Taleggio, Valsassina e Val Brembana.
Anche suo fratello Vitalino partecipa alla lotta di Liberazione: insieme a Davide Paganoni “Mario”, è comandante dell’86^ Brigata Garibaldi “Issel”, operante in Val Taleggio.
Nel 1944 Piera partecipa alla cattura di un alto ufficiale della Gestapo e pochi mesi dopo viene mandata a Primaluna, in Valsassina, per portare in salvo da un imminente rastrellamento fascista la moglie di un comandante partigiano. Ha con sè una lettera di presentazione.
Durante il tragitto viene fermata ad un posto di blocco e, trovata senza documenti, è condotta in caserma. Qui Piera fa a pezzetti la lettera e la nasconde sotto una mattonella, ma i militari la scoprono e riescono così a risalire alla sua identità, già nota ai fascisti.
Iniziano in quel momento i duri mesi in cui Piera viene torturata affinché parli e riveli i nomi e i luoghi della Resistenza bergamasca. Tutto inutile: Piera mantiene il silenzio. Poco dopo viene trasferita a Monza, poi a Milano nel carcere di San Vittore, lo stesso in cui passano Indro Montanelli e Mike Bongiorno.
Il 23 dicembre 1944, pochi giorni dopo il suo ventunesimo compleanno, viene caricata su un pullman diretto ai campi di concentramento tedeschi, e insieme ad altri partigiani, riesce a rompere un finestrino del bus, a lanciarsi e a fuggire. Ritorna a casa salva il 30 dicembre 1944.
Finita la guerra, Piera viene riconosciuta partigiana combattente e insignita del Certificato al Patriota (noto come Brevetto Alexander) da parte degli Alleati.

Bibliografia e approfondimenti:
– Sui sentieri della libertà. Itinerari tra storia e natura nei luoghi della Resistenza in Val Brembana, a cura dell’Anpi-Sezione Val Brembana, del CAI di Bergamo e della Tavola della Pace Valbrembana.


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