Luigi Ercoli nasce a Bienno, in provincia di Brescia, il 24 settembre 1919.
Membro del Circolo di Azione Cattolica del suo paese fin da giovane, si diploma geometra e successivamente apre uno studio tecnico. La sua attività, però, si interrompe subito dopo l’8 settembre 1943 quando comincia, con l’aiuto della sua famiglia, a dare riparo a chiunque voglia sfuggire o combattere il fascismo. In particolare, si occupa dell’espatrio in Svizzera di ebrei ed ex-prigionieri alleati.
Fondatore e promotore della Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri” in Valle Camonica, in un primo momento gli viene affidato il comando del 2° settore (Monte Bazena), quindi viene incaricato di sovrintendere e gestire il servizio informativo e logistico della formazione nella città di Brescia, curando la diffusione del giornale clandestino Il Ribelle.
Catturato dalle SS tedesche la mattina del 30 settembre 1944, Luigi Ercoli viene portato nelle carceri giudiziarie di Brescia, rinchiuso nella cella 101 e per due mesi sottoposto a continui interrogatori e torture, nei quali però non rivelerà mai niente.
Vista la sua ferrea tenacia a non collaborare, il 21 novembre 1944 viene trasferito nel campo di concentramento di Bolzano come internato politico e il 13 dicembre deportato nel lager di Mauthausen-Gusen, in Austria.
Durante la sua permanenza nel carcere di Brescia e nel campo di concentramento di Bolzano scriverà diverse lettere alla madre nelle quali cercherà di tranquillizzarla riguardo alla sua salute ed al suo futuro. Nelle sue lettere si evince sempre la sua fede cattolica e la profonda devozione verso la madre e la famiglia.
Il 2 gennaio 1945 viene trasferito nel campo di lavoro di Melk, dove si spegne il 15 dello stesso mese, stroncato dalla polmonite.
Dopo la sua morte il Comune di Bienno gli ha intitolato una delle vie principali del paese e nel 2008 è stata apposta una targa in suo onore sul muro della casa di famiglia.
Bibliografia e approfondimenti: