Giorgio Gherri nasce nel 1929 a Montechiarugolo, in provincia di Parma.
Figlio di un bracciante agricolo avventizio che negli anni Trenta emigra in Germania in cerca di lavoro, Giorgio trascorre l’infanzia e la giovinezza nel suo paese natale insieme alla mamma e alla sorella minore, frequentando la scuola dei Salesiani proprio negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
I suoi ricordi di quel periodo sono strettamente legati al terrritorio: dal torrente Enza, che segna il confine tra le province di Parma e Reggio Emilia, al Castello di Montechiarugolo, che durante il conflitto ospitò prima un campo di internamento civile fascista, poi una scuola militare della Wehrmacht.
Proprio all’ombra del Castello, Giorgio vive i momenti più duri e difficili, caratterizzati dalla fame e soprattutto dalla paura dei bombardamenti e delle rappresaglie nazifasciste, e assiste alle fasi della Liberazione, segnate dalla ritirata delle truppe tedesche, dalle azioni dei partigiani e dall’incontenibile gioia all’arrivo in paese degli Alleati.