La Blitzkrieg (in italiano, guerra lampo) è una tattica militare elaborata dalla Germania già a partire dal 1914 e poi applicata con successo dalle grandi unità dell'esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale. Il fine di questa tattica è quello di terminare nel minor tempo possibile le operazioni belliche di una battaglia, per accorciare i tempi di reazione dell'avversario e anticiparlo sul campo, vincendo brevemente una guerra.
Inteso ad una rapidissima soluzione militare, questo metodo di guerra era basato sull'utilizzo combinato di truppe meccanizzate, aviazione (la Luftwaffe), artiglieria e corazzati in una o più manovre rapide e travolgenti volte a sfondare le linee nemiche nei loro punti più deboli per poi procedere all'accerchiamento e alla distruzione delle unità isolate, senza dar loro la possibilità di reagire, dato il costante movimento delle unità attaccanti.
La strategia della Blitzkrieg fu impiegata dai tedeschi durante le campagne in Polonia (settembre 1939) e sul fronte occidentale (maggio-giugno 1940). Fu applicata anche nell'invasione di Danimarca e Norvegia (aprile 1940), in Africa settentrionale (in più occasioni) e nei primi mesi della campagna di Russia (estate 1941), mostrando in quest'ultimo caso le proprie carenze legate alla difficoltà di coprire le distanze nelle sterminate steppe russe.
Alla vigilia della guerra la Blitzkrieg fu accolta con favore da Hitler perché, promettendo una rapida risoluzione del conflitto, rispondeva alla situazione economica e logistica della Germania, in realtà impreparata ad una guerra di lunga durata.
Gli inglesi accorciarono l'espressione in blitz con riferimento alle incursioni aeree tedesche sulle città della Gran Bretagna.
Bibliografia e approfondimenti: