Ulderico Piccinini nasce nel 1916 da Alberto e Ines Iotti.
Ultimo di sei figli, negli anni ’40 è chiamato a combattere nella Seconda Guerra Mondiale e, dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943, viene catturato dai tedeschi e tradotto in Germania in un campo di prigionia. Qui, attuando molti espedienti come noleggiare la sua fisalrmonica o cedere patate per avere del pane, riesce a sopravvivere e a rimpatriare in Italia alla fine della guerra.
Ritorna a casa, però, molto debole e psicologicamente provato. Morirà all’età di 59 anni, nel 1975.
Di lui rimane un diario scritto in prigionia in cui racconta giorno dopo giorno la vita da internato militare e manifesta il suo attaccamento alla famiglia e il suo dispiacere per la mancanza di notizie dai fratelli Dante e Iasco, anch’essi inviati al fronte.
Bibliografia e approfondimenti:
– I dati sulla vita di Ulderico Piccinini sono tratti da uno scritto elaborato da sua nipote Sonia, figlia del fratello Dante, nel quale viene ricostruita la storia dell’intera famiglia Piccinini.