Secondo Castellucci nasce a Teodorano, frazione di Meldola (FC), il 22 maggio 1923 da Francesco Castellucci e Anna Oncini.
Residente a Meldola, è tra i primi giovani che accorrono nelle fila dei gruppi partigiani. Caposquadra coraggioso, molto amato dai suoi compagni di lotta, viene ferito non gravemente nel rastrellamento dell’aprile 1944.
Il 17 luglio dello stesso anno un altro rastrellamento nazifascista colpisce il comune di Civitella di Romagna, in località Cigno.
Informato di quanto stava accadendo da un gruppo di scolari che stavano ritornando alle loro case, Castellucci e i suoi compagni, trovandosi in zona con compiti di perlustrazione, intervengono contro il nemico e, in prossimità di Seguno, danno inizio allo scontro a fuoco.
Rimasto ferito un partigiano di nazionalità russa, Castellucci cerca di ritirarsi per raggiungere posizioni più sicure ma viene catturato insieme a due compagni (Monti e Silvano Rossi) e condotto a Cigno.
Sottoposto a violenti interrogatori perché rivelasse quanto sapeva, dopo una parvenza di processo, verrà fucilato insieme a Silvano Rossi.
Secondo Castellucci è stato riconosciuto partigiano del 5° Distaccamento dell’8^ Brigata Garibaldi “Romagna” con ciclo operativo dal 2 gennaio al 17 luglio 1944.
A lui è intitolata una via cittadina nel Comune di Meldola (FC).
Bibliografia e approfondimenti: