Romolo Ragnoli nasce a Brescia il 12 marzo 1913.
Laureatosi in Lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, partecipa come ufficiale di complemento alla Campagna di Albania e poi di Russia con il 6° Reggimento Alpini, guadagnandosi la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Dopo la Russia viene promosso capitano e passa al servizio permanente effettivo per meriti di guerra.
A seguito dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, entra a far parte del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) bresciano e viene inviato in Valle Camonica per organizzare il movimento partigiano della zona. Partecipa, infatti, alle prime riunioni tenutesi nei mesi di settembre e ottobre 1943 a Corteno, Cividate e Darfo, e in novembre viene nominato comandante militare delle Fiamme Verdi.
Insieme a Teresio Olivelli, Luigi Ercoli e don Carlo Comensoli – la cui casa canonica di Cividate era diventata il comando centrale dei partigiani -, Romolo Ragnoli è tra i fondatori della Divisione “Tito Speri”, nella quale sono inquadrate le brigate delle Fiamme Verdi della Valle Camonica e della Valle Sabbia a partire dall’estate 1944.
Conosciuto con i nomi di battaglia di “Signorini”, “Felice”, “Libero Fiorentini” e soprattutto “Comandante Vittorio”, Romolo Ragnoli diventa un punto di riferimento in tutte le azioni militari: non vi è iniziativa che non abbia il suo consenso o a cui non vi partecipi di persona.
Alla fine del conflitto viene promosso Maggiore per meriti di guerra e prosegue la carriera militare congedandosi nel 1971 con il grado di Generale di Corpo d’Armata.
Ha collaborato con l’Istituto Storico della Resistenza bresciana e nella sua vita si è impegnato nel difficile compito di tener viva la memoria del sacrificio di tanti caduti per la libertà.
Romolo Ragnolo è morto a Brescia il 20 ottobre 2004.
Bibliografia e approfondimenti: