Contadino antifascista nato l’8 ottobre 1880, Pietro Battini (nella foto, a destra) è tra i primi ad accogliere nella sua casa le nascenti formazioni partigiane del Reggiano: suo figlio Lino, infatti, è uno degli organizzatori della Resistenza a Campagnola Emilia.
Il 7 ottobre 1944 le Brigate Nere di Reggio Emilia e un gruppo di Mongoli provenienti da Novellara, per vendicare un attacco di un gruppo partigiano ai danni del locale presidio fascista, bloccano le strade del paese e catturano Pietro Battini. Il figlio Livio (nella foto, a sinistra), offertosi al posto del padre, viene pure lui trattenuto, mentre la loro casa è saccheggiata e incendiata.
Pietro Battini è poi ucciso in un viottolo alla periferia di Campagnola, mentre il figlio Livio viene assassinato nei pressi di San Bernardino di Novellara.
Il corpo di Pietro Battini sarà poi raccolto da due staffette, Iole Nasciuti “Rossella” e Francesca Bolondi “Franca”, che, incuranti del rischio al quale si sarebbero esposte, trasporteranno la salma su un calessino fino in paese per poterle dare degna sepoltura.
Bibliografia e approfondimenti: