Nilo Garbusi nasce a Sarzana il 19 febbraio 1922 da Michele ed Enrica Baruzzo.
A diciotto anni entra nelle forze armate come militare di carriera e, ancora allievo ufficiale, viene inviato a combattere in Jugoslavia per lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1940.
Dopo l’Armistizio dell’8 settembre 1943 e lo sbandamento dell’Esercito Regio Italiano, Nilo riesce a ritornare a Sarzana e, essendo stato educato in una famiglia antifascista, decide fin da subito di entrare nell’organizzazione della Resistenza.
Dopo essersi messo in contatto con Paolino Ranieri e accompagnato dalla sorella quattordicenne Anna, si reca in treno a Valmozzola, nel Parmense, per raggiungere i partigiani sarzanesi che operano appunto in quella zona.
Con il nome di battaglia di “Bulli”, Nilo Garbusi rimane del Parmense con gli altri sarzanesi sino a quando il CLN spezzino non dà disposizioni per rientrare in zona. Garbusi, come comandante di distaccamento, viene dislocato a Ponzanello.
Nell’agosto del 1944, in seguito ad uno scontro tra partigiani e tedeschi nella zona di San Terenzo Monti e ad un pesantissimo rastrellamento nemico che costringe le formazioni partigiane a disperdersi, il comandante Nilo, con alcuni suoi uomini, ritorna verso il Sagro per recuperare una mitraglia. Il gruppo, però, cade in trappola, attratto da un finto pastore che in realtà è una spia. Ad un cenno, uomini delle SS cominciano a sparare sui giovani partigiani. Uno di loro, “Miele”, viene colpito a morte. “Bulli”, invece, è catturato e ucciso con crudeltà efferata: le SS, infatti, lo bruciano vivo il 24 agosto.
Solo nell’aprile 1945 i corpi di “Bulli” e di “Miele” vengono recuperati, riportati a Sarzana e seppelliti nel cimitero cittadini.
La memoria di Nilo Garbusi è stata decorata con la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Bibliografia e approfondimenti:
– Isa Sivori Carabelli, Testimoni del tempo e della storia, Tipografia Alpicella, Sarzana (SP) 2005.